Breakout dell’ SP500 sopra i massimi storici e l’ottimismo, tutto degli istituzionali e della carta stampata, ha raggiunto nuovi livelli estremi.
Da un punto di vista macro i dati sono in rallentamento, ma la liquidità immessa prima dalla FED e poi dalla BOJ sta avendo l’effetto al momento soltanto di “dopare” i listini, ma di vera inflazione ancora non se ne parla e i debiti pubblici continuano a salire senza che il loro valore reale tenda a diminuire.
La crisi ha avuto inizio con il debito dei mutui subprime e per risolverla si sono fatti altri debiti, così come in Giappone e in Europa. Dove porterà questa immensa mole di liquidità non è purtroppo dato saperlo ma l’augurio è che non vada a formare una bolla sui mercati azionari, anche perché noi tutti conosciamo gli effetti negativi generati da un suo veloce sgonfiamento.
Il metodo prevedeva l’alleggerimento delle posizioni in concomitanza con i massimi storici di SP500 e ciò è stato fatto. Ora il mercato è in fase di “melt-up” innescando una nuova fase rialzista di medio lungo raggio, ma nel breve il rischio è ora cambiato e all’opposto è divenuto molto alto per chi si accinge ora ad entrare nei mercati.
Dal canto nostro il metodo prevede l’ingresso nella fase di pull back che segue una rottura.
In quest’ottica mi pongo in attesa di avere un timing/prezzo più favorevole e nel frattempo alleggerisco ulteriormente le componenti azionarie a favore di una maggiore flessibilità per avere un rischio complessivo via via sempre più ridotto.