Con volumi in aumento l’S&P 500 si è riportato a ridosso dei 1.350 punti, a pochi punti dai massimi annuali.
Grazie ai buoni dati trimestrali di Apple, ma che di IBM, la tecnologia e le aziende con alto potenziale di crescita (Growth) si conferma leader, spingendo venerdi il Nasdaq 100 a nuovi massimi annuali, anche in questo caso con volumi in netto aumento.
Nella passata settimana abbiamo avuto l’ennessima dimostrazione di quanto sia proficuo acquistare azioni, dopo un’elevata pressione in vendita, quando l’indice dei prezzi si trova in Bull Market (sopra MM 200).
La media mobile del ratio Up Volume/Total volume sul Nyse è scesa in zona d’ipervenduto e il mercato azionario ha subito rimbalzato.
Il Bull market per quanto riguarda il mercato azionario americano, punto di riferimento di tutti gli altri, dal punto di vista dello spessore non è stato mai messo in discussione.
I principali indici cumulati, sul volume e sull’advances/declines, specularmente agli indici dei prezzi, si sono mantenuti sopra la rispettiva media mobile a 200 giorni, segnando come nel 2010 massimi e minimi primari crescenti.
Solamente con divergenze tra questi indici di spessore e i prezzi, come sui massimi del 2007, ci si dovrà preoccupare sulla sostenibilità del Bull Market.
Qualche settimana fa una ragione “contrarian” per essere ottimisti sulle prospettive di medio-lungo termine del mercato azionario era legato al fatto che la maggioranza degli investitori privati e dei piccoli traders sulle opzioni, che preferivano acquistare put per speculare al ribasso, era pessimista.
Con la stabilizzazione degli indici e il loro recente recupero, inevitabilmente i pessimisti hanno avuto meno motivi per esserlo mentre l’ottimismo gradualmente si è fatto strada tra gli investitori privati.
E’ il caso ad esempio del sondaggio più importante tra gli investitori americani, quello dell’AAII.
Nella passata settimana il calo dei ribassisti si è interrotto, anzi sono aumentati leggermente al 30,6% mentre l’aumento dei rialzisti è stato, fortunatamente contenuto, fermandosi a quota 39,9%.
Quasi un terzo dei partecipanti rimane neutrale, non esprimendo un giudizio in attesa degli eventi.
Il ratio Bull/Bear AAII, dopo il recupero d’inizio luglio è il ripiegamento delle ultime 2 settimane, si mantiene distante dai livelli di ottimismo che di solito raggiunge quando il rialzo prende vigore e diventa maturo.
Dovrebbe esserci molto più ottimismo ma è normale che dopo gli alti e bassi del 1° semestre vi sia più scetticismo, e questo è un bene per il 2° semestre.
Paolo Calcinari
paolo@sentimentcharts.it