Settimana di attesa, quella appena passata, per i mercati mondiali con un nulla di fatto per la maggior parte degli indici. Soltanto il Nasdaq ha sfondato la resistenza tecnica, oltre che psicologica dei 2.500 punti confermando che il trend della tecnologia è relativamente più forte rispetto alla media degli altri settori.
La statistica della 42° e 43° settimana, che segnava per entrambe le settimane un lieve ribasso, possiamo dire che ha lavorato bene, come un freno alla crescita degli indici. Storni violenti non ce ne sono stati, e aggiungo io “purtroppo”.
Gli indicatori di ipercomprato rimangono ancora in sovraccarico e uno storno sarebbe più che salutare per affrontare la stagionalità positiva che si apre con la prossima settimana.
Settimana calda la prossima con 2 appuntamenti macro che decideranno il rafforzarsi del trend o meno.
Il primo di martedì sono le elezioni americane di metà mandato e il secondo è invece l’attesissimo intervento della FED sul QE2 (Quantitative Easing 2), ossia l’ immissione di denaro liquido nel sistema per supportare la crescita economica. L’ attesa nasce dalla diatriba in essere sulla quantità dell’intervento e sulla possibilità o certezza che la ulteriore immissione di liquidità vada a generare spinte inflazionistiche.
Poi, come sempre sarà il mercato a decidere se accogliere la cosa con un rialzo o un ribasso.
Intanto sulle obbligazioni governative trentennali si sta assistendo ad un rimbalzo dei rendimenti con conseguente discesa dei corsi, come per altro annunciato nella newsletter precedente.
A riprova serpeggiare della paura dell’inflazione, i rendimenti dei titoli di stato USA legati all’inflazione hanno avuto in asta rendimenti negativi per effetto di una domanda esagerata, come titolano ormai anche i giornali specializzati :
Sul fronte macro i dati settimanali, nonché le trimestrali delle aziende hanno soddisfatto gli investitori battendo, per la loro maggioranza, le stime degli analisti:
Su quest’ultimo, il PIL americano, è interessante notare come dopo la recessione, seguito dal forte rimbalzo della sua uscita, ora stia assumendo un assetto più costante e di crescita sana:
Il dato invece preoccupante, o meglio, che non aiuta alla visione Long nel breve, è il dato proveniente dagli investitori privati americani, i quali, alla fine, si sono fatti incantare dalle sirene dei rialzi con tempismo pessimo, ossia proprio ora che gli indici sono in ipercomprato e a contatto con forti resistenze :
Tali livelli di ottimismo, hanno generato nel passato, storni di breve.
Sulle valute segnalo un nulla di fatto per EUR/USD con quotazioni in oscillazione in range compreso tra 1,41- 1,37. Probabilmente anche qui stanno aspettando la prossima settimana per muoversi.
CONCLUSIONI :
Il trend long regna sovrano ma la prossima settimana è decisiva per l’ipostazione del trend da qui a fine anno.
Per me si va su, ma non prima di uno storno tecnico doveroso, del quale si potrebbe approfittare per incrementare le posizioni azionarie.
Pertanto, vista l’incertezza di breve periodo, lascio il segnale manetta in posizione NEUTRO .
Saluti
Per iscriversi alla newsletter vai a : ISCRIZIONE NEWSLETTER