Come sarà la nuova economia !
Stavolta la presente mail sarà piuttosto lunga e molto densa di contenuti. Data la straordinarietà della situazione, vi chiedo di prestare la massima attenzione a ciò che scriverò, poiché da una analisi del tutto logica che farò della situazione scaturiranno elementi importantissimi che di certo influiranno sulle nostre scelte economiche da qui ai prossimi 5 anni.
Andrò pertanto ad esaminare la situazione economica sotto diversi punti di vista, con un denominatore comune, cioè una fredda logica tesa ad eliminare qualunque tipo di emotività.
Metodo e disciplina, logica e razionalità sono degli imperativi assoluti in questo momento.
LA CRISI DEI RECORD
Tale crisi verrà ricordata nei libri di storia come la “crisi dei record”. Da quando infatti esistono alcune misurazioni del mercato, mai nella storia si erano verificati accadimenti così repentini e profondi.
Mai nella storia degli ultimi 100 anni il Dow Jones ha perso così tanto (-42%) in così poco tempo. Mai nella storia il Vix, che misura la volatilità del mercato, è arrivata a 76,94, il precedente record fù di 48.
Qualcosa di grosso è successo e le conseguenze di tutto ciò avranno degli impatti inevitabili ed importanti in diversi settori.
La domanda che tutti si pongono è la seguente : ma cosa ha determinato tutto ciò ? Può finire il mondo perché qualcuno ha chiesto un semplice mutuo ?
Per affrontare il discorso metto alla base il fatto che il mondo non finisce qui, ma proseguirà. Certamente la nuova economia post crack non sarà più la stessa . Molte cose cambieranno e ragionandoci sopra, dati alla mano, si possono oggi trarre alcune conclusioni.
LA GENESI DELLA CRISI
Tutto è cominciato dai beni immobiliari ,da sempre visti come bene reale, deperibili si, ma a lungo termine, che hanno da sempre attratto le brame degli investitori e speculatori di tutto il mondo, giacché si è sempre pensato e creduto che il bene immobiliare sia un valore prezzato molto bene e al quale le Banche hanno da sempre dato un credito pressoché illimitato.
Via via nel tempo, a partire dalla “deregulation” delle banche americane, che quindi per legge potevano erogare prestiti a chiunque volesse comprare casa, 1° o 2° che sia non faceva distinzione, il prezzo delle case ha cominciato a lievitare. E in Italia è successa la stessa cosa.
Il processo è stato questo :Il sig. Rossi, acquirente di una prima casa, si è presentato in banca e ha chiesto un mutuo pari all’ 80% del valore di acquisto. La banca metteva l’ipoteca sulla casa e dietro presentazione di un 740 concedeva un mutuo. Fin qui tutto molto semplice e direi normale : il sig. Rossi sta comprando la sua 1° casa per viverci.
Poi però è arrivato il sig. Verdi che è andato in banca ed ha chiesto un mutuo per una 2° casa chiedendo anche il 100% dell’ importo e la Banca, sempre mettendo l’ipoteca e avuto il 740 ha concesso anche stavolta il mutuo. Il sig. Verdi ripulisce con 4 soldi la casa e la rimette subito in vendita a prezzo maggiorato.
Qui inizia la speculazione ! Ossia compro a 100, prestati dalla banca, rivendo a 120 o 130 in soli 3-6 mesi, saldo il mutuo e mi rimangono in tasca 20-30 mila Euro che userò per rifare il giochino con un’altra casa.
Questo è un passaggio economico cruciale : il guadagno fatto dal sig. Verdi è mero denaro, una partita di giro, che non è frutto di una “economia reale” ! Il sig. Verdi non ha prodotto alcun bene o servizio nuovo, si è semplicemente arricchito di 20-30 mila euro senza aver creato nulla, ma al contrario ha creato un debito che ha contratto attraverso un nuovo mutuo il nuovo acquirente, complice la banca.
Il processo perpetrato molte volte, in assenza di regole, ha portato i prezzi delle casa molto in alto generando un apparente valore che poggia su basi molto fragili, cioè la carta prodotta dai debiti contratti per acquistare la casa. La crescita del prezzo delle case è divenuto talmente alto che ha di fatto costretto, chi ne aveva realmente bisogno come 1° casa, di contrarre mutui enormi forse impossibili da pagare, e giacché tutti riconoscevano un alto valore presunto della casa, alle brutte si vendeva la casa e si estinguevano i debiti.
Qui entrano in gioco le Banche, anch’esse responsabili di tali speculazioni, che hanno cavalcato l’onda immobiliare concedendo prestiti a chiunque volesse comprare casa : era sufficiente l’ipoteca su casa, per il 740 vero o falso che sia (a questo punto chi se frega), tanto tutti si sentivano sicuri che la casa aveva un valore importante.
Quindi le banche hanno cominciato ad erogare mutui anche a chi non aveva garanzie reddituali da 740. Questi sono i cosiddetti mutui sub prime, ossia quei prestiti che basano la loro garanzia soltanto su un pezzo di carta fornito da un architetto che, magari compiacente, forniva alla banca una perizia ritoccata verso l’alto per avere un po’ di più di mutuo per comprare magari mobili nuovi o cambiare addirittura l’automobile.
La bolla speculativa immobiliare ha raggiunto l’apice. E’ stata però di fatto costruita su una montagna di carta e credito che aveva 1 sola garanzia a questo punto : la speranza che la casa crescesse di valore!
I valori però erano talmente alti che i debiti contratti hanno cominciato a non esser pagati e il prezzo delle case ha cominciato a calare. In questa situazione è stato sufficiente un piccolissimo calo del settore immobiliare a causare le prime insolvenze. A questo punto le banche, avendo capito che tirava brutta aria nel settore immobiliare, hanno cominciato a rivendere ad altre banche questi crediti inesigibili con la scusa che tanto la garanzia sulla casa era solida. A questo aggiungiamo i derivati costruiti sopra e la bomba era pronta ad esplodere.
Allorquando ci si è accorti che case di 300 mila $ finanziate addirittura al 120%, quindi con 360 mila $ di mutuo, trovavano compratori soltanto a 280 o 250 mila $, il castello di carta è cominciato a crollare.
Gli speculatori hanno cominciato a vendere di corsa le case innescando una reazione a catena di svalutazione con punte del 40 -50 % del valore di acquisto di soli 2 anni fa. Le banche rapidamente si sono trovate in seno moltissimi crediti inesigibili con l’aggravante che il valore della casa non è prezzato, ossia non è certo che il valore sia quello. Quindi da un lato si sono costruiti debiti certi e dall’altro lato garanzie, che invece a questo punto sono molto incerte. E’ noto infatti che il valore di una casa si ha soltanto al rogito quando si percepisce l’assegno.
La responsabilità delle banche in tutto ciò è determinante : si è consentito alla speculazione di prosperare attraverso un credito illimitato da parte delle banche, le quali con colpa grave, anziché finanziare l’economia reale partecipando al processo produttivo, hanno finanziato gli speculatori che gli portavano soldi facili.
Su questo punto è caduto l’asino, ossia, le banche hanno cavalcato l’onda speculativa che portava soldi facili a discapito dell’ economia reale dove è più difficile fare veri utili.
Il risultato è che magari un imprenditore che voleva avviare un ‘Azienda ,creando posti di lavoro, per produrre che so, pannelli solari, matite o aprire un centro anziani, dagli utili incerti, si è visto negare il finanziamento con la motivazione “troppo rischioso e poco remunerativo” , meglio andare a dare i soldi dove il guadagno è certo, elevato e in poco tempo, cioè la speculazione immobiliare .
Si è quindi creata una divisione tra economia “reale” cioè l’economia sana che crea posti di lavoro impegnati a produrre beni e servizi, di cui tutta l’umanità ha estremamente bisogno, e un’ economia di carta fatta di debito che poggia le basi sul mattone, che però altro non è che una primaria necessità dell’ uomo di ripararsi dalle intemperie.
Alla fine tutto è franato, i debiti sono inesigibili, il valore presunto delle case non si sa più quanto sia basso e le banche son crollate.
La filiera è pertanto : l’oggetto della speculazione è stato il mattone, le banche hanno foraggiato gli speculatori, che però fanno il loro lavoro poiché gli è consentito, e a rimetterci è l’economia reale cioè la famigliola che è stata costretta ad impegnare 30 anni di stipendi futuri solo per pagare le rate di mutui su case dal valore “impossibile” rispetto all’attuale tenore di vita delle famiglie stesse.
Aggiungiamo a tutto questo un presunto fallimento di tutte le banche e il resto e la storia dell’ ultimo mese.
Quando la crisi finirà, e finirà, l’economia di domani non potrà essere più come quella di ieri. I grandi stravolgimenti sono già cominciati.
Per arrivare a individuare come sarà fatta l’economia di domani si deve partire dall’economia di oggi.
LA FILIERA DELL’ ECONOMIA
In testa al processo ci sono le Aziende, che hanno come obiettivo quello di produrre beni o servizi reali, cioè trasformando la materia prima in cellulari, tecnologia in genere, automobili, ecc ecc assicurando a tutti noi il nostro benessere, garantendo anche un certo sviluppo e progresso all’umanità. Senza imprenditori che rischiando in proprio creano tutto ciò la società di oggi non esisterebbe neppure.
Le Aziende sono quotate in borsa, che di fatto è il “cuore” pulsante dell’ economia. La borsa è quel posto dove queste aziende reperiscono i fondi necessari alle loro imprese attraverso la vendita o l’acquisto di partecipazioni azionarie : L’azione come titolo.
Quindi la borsa è il cuore di tutto, e bisogna averne cura, e molta, poiché senza la borsa le aziende sarebbero sconosciute e quindi impossibilitate a realizzare le grandi imprese.
Le Aziende producono e generano utili, sui quali pagano le tasse, le quali sono riscosse dagli stati, che possono così pagare, attraverso le banche, stipendi e pensioni. Se la borsa è il cuore di una economia le banche sono i vasi sanguigni, assicurano cioè la fluidità e la circolazione del denaro. Il legame è : borsa, banche, cittadino. Chiudi le banche e il denaro non fluisce e si ferma tutto. Idem per la borsa che, come si è visto, ci condiziona anche se non possediamo nessun titolo azionario.
Si dice che la borsa è un posto per gli speculatori. Niente è più sbagliato di una simile affermazione ! La borsa è innanzitutto quel luogo di “economia reale” dove viene creato il vero “valore”, dove ci sono anche gli speculatori, che sono però considerati come l’olio in un motore che gira, assicurando una costante liquidità . Si dice in una fase normale di mercato la borsa è fatta di tanto valore e poca speculazione, ma quando i prezzi sono troppo bassi o troppo alti gli speculatori hanno preso il sopravvento, ma alla base gira sempre l’economia “reale”.
Grazie alla borsa e alle aziende, pertanto si crea un reale valore, che se venisse meno l’uomo precipiterebbe velocemente all’età della pietra.
Chiariti questi che sono l’ ABC dell’ economia vediamo come questa economia evolverà.
L’economia si è sempre mossa nella storia con una capacità camaleontica ed innata di adattarsi a qualunque condizione, ma alla base di un movimento economico vi è sempre la logica del “profitto”. In pratica i soldi vanno dove l’utile è maggiore e dove si crea il vero valore. Questo è un principio assoluto economico e siccome è sempre stato così domani lo sarà ancora.
Il punto è che la nuova economia sta tenendo rapidamente conto del nostro villaggio globale dove gli imperativi saranno sempre più : efficienza, risparmi, utili, liquidità. I capitali saranno sempre più mobili e pertanto la liquidità sarà il mezzo primario per muoversi all’interno dell’economia reale a discapito dei valori immobili.
Vediamo perché :
Un altro record di questa crisi è il comportamento dell’ ORO ! Ebbene sì , mai successo nella storia dell’umanità, per la prima volta in una crisi finanziaria l’oro anziché salire è sceso. Nel particolare è passato da 1.000 $ del 17/03/2008 a 859$ della chiusura di ieri venerdì 10/10/2009, perdendo il -15% nella fase più acuta della crisi. INCREDIBILE ! Eppure tale dato conferma che l’oro, bene primario rifugio, assieme al mattone, si è comportato molto più come una mera materia prima utile all’elettronica, piuttosto che ricalcare il suo andamento “millenario”. Il grafico parla chiaro e dice che stavolta l’oro ha seguito l’indice CRB delle materie prime.
E il mattone che farà ?
La logica porta ad una sola risposta : crolla !
Vediamo perché : facendo i conti della serva e sapendo che l’economia gira grazie alla classe media che è la più ampia, eliminando quindi le marginali fasce di ricchezza e povertà, osservo gli stipendi medi e faccio i seguenti calcoli :
Ai tassi attuali dei mutui circa 5,5% – 6% un mutuo 30 per 100.000 costa 567 €/mese, pertanto se prendiamo uno stipendio di un single, diciamo 1.500€/mese, quando va bene e non si è precari, ci si accorge che questo cittadino potrà comprare al massimo una casa che costa 120-130 mila, ammesso e non concesso che abbia 20-30 mila euro da parte. Oggi questo è il massimo che un single può offrire per una casa.
Prendiamo ora una famigliola di 2 persone che lavorano con reddito quindi di 3.000 €/mese per entrambe e con 2 figli, credo che al massimo possano permettersi 1.000€ mese di rata di mutuo quindi loro possono spendere 200.000 € per una casa di 4 persone quindi un 100 mq almeno per una vita dignitosa.
Invece oggi abbiamo prezzi delle case che sono almeno il doppio se non il triplo delle “reali” possibilità della classe media. Ergo, anche qui in Italia la situazione è la stessa : si è speculato sull’immobile in maniera esagerata ed ora il giochino si è rotto. I prezzi , ed il castello di carta, sono andati oltre le possibilità reali delle famiglie che di fatto creano l’economia. Proprio così : l’economia e quindi i consumi li fanno la classe media. Affamare la classe media significa far implodere l’economia. Incremento delle materie prime e dei generi di prima necessità impongono una futura economia fatta di cose concrete : spesa al mercato, educazione dei figli, un’automobile che consuma poco. Insomma l’economia si muoverà dove trova più risparmi, più efficienza e quindi maggiori servizi a costi accessibili.
L’economia, che scema non è mai stata, rifiuterà in maniera automatica tutto ciò che è troppo costoso poiché assorbe troppo reddito disponibile, che è già poco.
Uniamo queste considerazioni con il fatto che in questa settimana l’UniCredito, Monte Paschi di Siena, Che Banca, e ING hanno sospeso l’erogazione di alcune linee di mutuo (UniCredito tutte) e la frittata è fatta. Togliendo al mattone la principale fonte di sostentamento e il prezzo “inevitabilmente” crollerà ai valori reali che potrebbero essere, in una città i 100mq a 220-230 mila €. Ciò che è accaduto in borsa sta già accadendo nel mattone, solo che il mattone è più lento, poiché i tempi di vendita sono lunghi. Probabilmente ci vorranno 3-5 anni prima che il mattone trovi una base solida dove fermare la caduta, che si fermerà soltanto quando sarà possibile comprare un appartamento come prima casa senza ipotecare il futuro proprio o dei propri figli.
Il processo è già in atto poiché ho già 2 conferme di clienti che mi hanno incaricato di annullare gli acquisti immobiliari fatti con rogiti fissati. Hanno preferito perdere la caparra piuttosto che imbarcarsi oggi in una “privazione della liquidità”
Daltronde i dati ufficiali parlano chiaro : Spagna -18%, Inghilterra -13%, America … non lo dico che è meglio !
La crisi è cominciata con il mattone e la storia economica insegna che l’oggetto della speculazione verrà duramente colpito. Aggiungiamo pure che le banche ree di aver erogato tutto a tutti, saranno inibite all’erogazione illimitata come prima. Ecco casa cambierà. Verranno riscritte le regole del credito, per esempio potrà essere vietata l’erogazione dei mutui sulle 2° case e sulle prime case verranno erogati mutui al 50% del valore e non più all’ 80% . I redditi chiesti a garanzia verranno certificati con controlli incrociati con Agenzia dell’entrate. Tutto ciò porterebbe ad una economia più solida reale e soprattutto più equa ove tutti noi possiamo “vivere” e non sopravvivere come negli ultimi tempi.
Come l’oro sta diventando sempre più soltanto materia prima, con buona pace di Zio Paperone, la casa diverrà sempre più quel bene, passivo ed immobile, che assolverà sempre più alla sua funzione primaria, cioè quella di ospitare l’uomo. Non c’è più posto in una economia snella, risparmiosa, e liquida, come quella di oggi, dove tutto ha un prezzo ben definito, per una casa grande, costosa, pachidermica e fornitrice di debito a discapito di una fruizione di beni e servizi tali quali la nostra fortunata età moderna ci mette a disposizione.
La domanda è la seguente : Il ricco di domani sarà colui che abita in una enorme casa di campagna in assenza di servizi e dorme con sotto il materasso 10 lingotti d’oro e chi abita in un semplice appartamento in città, con servizi fruibili, ed un conto corrente con sù un pò di soldi che userà per usufruire di questi servizi ??? E’ ovvio il secondo !!
Crollano così in 1 mese, non le borse, che invece vedremo più avanti come si risolleveranno, ma alcuni “dogmi” o certezze fino ad oggi conosciute. Finisce in pratica l’era dell’ oro, del mutuo e del mattone.
“Il nuovo RE del mercato sarà la LIQUIDITA'” C/C, obbligazioni, e soprattutto Azioni, tutta roba prezzata con certezza e dall’ ‘immediata capacità di trasformarsi nel più breve tempo possibile in beni o servizi .
La logica mi porta a considerare : Mattone giù Borsa su … e vediamo perché :
TASSI DI SCONTO
I tassi di sconto vanno giù e scenderanno ancora, complice la quasi inevitabile recessione. Posti di lavoro persi, ma i tassi bassi favoriranno inevitabilmente il ciclo produttivo supportandolo in maniera attiva. Le banche non avranno alternative. Non potranno più speculare sul mattone e non gli rimane altro da fare che prestare soldi agli imprenditori, che potranno così finanziarsi a tassi bassi e attivare in modo “esponenziale” il ciclo “reale produttivo”.
Già questa considerazione porta in seno il risultato, facilmente prevedibile che la borsa è destinata a risalire e siccome questa è la crisi dei record, nulla mi impedisce di pensare che la ripresa di borsa sarà vertiginosa.
Infatti, le masse monetarie principali cioè dove sono depositati i soldi ossia, C/C e titoli di stato e obbligazioni, chiamate M1 e M2 sono le più alte mai registrate prima. Questa è una bomba positiva ad orologeria messa sotto la borsa. Passata la paura e con il ripristino della razionalità basterebbe che soltanto una minima parte di questa massa monetaria si sposti in borsa e questa esploderà letteralmente verso l’alto.
Aggiungiamo pure che siccome i tassi scendono queste masse sono già oggi remunerate pochissimo e siccome lo saranno ancor meno nel prossimo futuro, la fame di “utili” maggiori sarà via via crescente. M1 e M2 sono oggi visti come “mostri famelici” assetati di utili che oggi imprigionati dalla gabbia della paura. Appena la gabbia si aprirà la corsa agli acquisti è garantita.
VALUTAZIONE DELLA BORSA :
Come si fa a capire se in borsa si compra bene e quando si deve vendere ?
Il crollo del 2000 con la bolla speculativa di internet, è avvenuto poiché i titoli erano prezzati e valutati seguendo una nuova logica la “New economy” che dava ai titoli internet un valore superiore con la scusa che “avrebbe” fatto gli utili. In pratica si comprava ad un prezzo che già inglobava gli utili futuri. Si stava cioè speculando sul futuro scommettendoci sopra. Scoppiata la bolla si è passati, ovviamente, ai parametri da decenni in vigore della “Old economy” o della economia sana, direi io.
Le azioni vengono valutate con molti parametri ma il principale e più usato di tutti è il P/E (price/earning o Prezzo/Utile), ossia prendo il valore del titolo e lo divido per gli utili che fa. Se per esempio un titolo vale 100 e fa utili per 10 vuol dire che il P/E è di 10 cioè in 10 anni riprendo, attraverso gli utili annuali il capitale investito, ma rimango possessore del titolo azionario.
Se il business di quell’azienda va bene allora gli utili cresceranno ed il rapporto cala, cioè recupererò molto prima il mio cash investito e rimarrò comunque possessore del titolo azionario. Se invece sale soltanto il prezzo del titolo, ma gli utili rimangono costanti o scendono il P/E aumenta e quindi ci metterò più anni a recuperare il mio investimento.
A secondo della situazione di mercato il P/E cambia, nelle fasi di bolla speculativa(2000) sarà molto alto e allora si parlerà di mercato sopravalutato ( buona da vendere),da 20 in su, se il P/E scende sotto quota 20 si comincia a parlare di mercato sottovaluto (buono da comprare). Il pendolo oscilla.
Ora guardiamo il grafico si seguito che a questo punto potremmo capire meglio . I dati sono di inizio settembre.
Il metodo è questo, P/E bassi si compra P/E alti si vende. Da qui spiegato anche il fatto del perché abbiamo comprato a gennaio-marzo-luglio-settembre. I prezzi scendevano, ma gli utili no!
L’economia continua ad andare per la sua strada. Più i prezzi erano buoni e più era invitante l’acquisto, per cui : CIO’ CHE ABBIAMO IN PORTAFOGLIO VALE MOLTO IN TEMINI REALI !
E ora, dopo le recenti cadute, a quanto sono i P/E ? : anche qui altro record, mai stati così bassi.! In Italia mediamente il 5 in Europa mediamente il 6. Rapportiamo ora il 5 o il 6 al grafico su esposto….. strano vero !?
In America abbiamo il più basso prezzo delle azioni rispetto agli utili dal 1990 e attualmente addirittura il 48% delle azioni dell’indice S&P500 ha un P/E inferiore a 10!
Per esempio in Italia alcune note aziende hanno questi P/E alla chiusura di -7% di venerdì:
- TELECOM 6.91
- ITALCEMENTI 5.31
- GENERALI 9.48
- UNICREDITO 4.37
- ENI 5.02
Ok è inutile che vado avanti, credo sia ben chiaro che i P/E son tutti bassi. Soltanto per riportare la borsa ad una prezzatura normale significherebbe che i P/E di molte aziende sui listini di tutto il mondo dovrebbero essere attorno a 15, pertanto il potenziale rimbalzo di molti titoli va dal +100% al +300%, quindi da 2 a 4 volte il prezzo attuale di titoli.
Fasi di mercato, tutto qui…. ma l’emotività regna ancora maestra. E allora guardiamola in faccia questa paura !!! E vediamo cosa ci dice :
LA PAURA
Ogni volta che c’è una crisi si dice che “Stavolta è diverso….” . Siamo seri e concreti, le crisi sono accompagnate da 2 fattori che le pongono tutte sullo stesso piano :
- PAURA
- OGNI CRISI FINISCE
Anche nel grande crollo di ottobre 1987 (-29% in un solo giorno ) si disse : “E’ la fine del mondo, la fine del capitalismo ecc”. Anche nel 2001 sotto attacco terroristico si dissero le stesse cose. In ogni crisi si dicono sempre le stesse cose, ma poi tutto finisce, si impara dagli errori e si guarda avanti .
Quello che conta è che le crisi hanno un altro minimo comune denominatore: vengono superate.
Quando si è nel mezzo della crisi, è difficile vedere la fine del tunnel, la soluzione.
Le reazioni di politica pubblica alla crisi odierna sono anch’esse senza precedenti: facendo tesoro delle lezioni degli anni ’30 e del Giappone degli anni ’90, autorità e governi di tutto il mondo sono intervenuti in modo radicale, tempestivo, congiunto. Si può criticare il loro operato (si poteva fare meglio o prima, si poteva fare anche in altri modi), ma è indubbio che governi e autorità sono presenti e attivi, stanno facendo la loro parte.
Tutto questo per dire che questa volta NON è diverso. La crisi sarà superata.
E con il senno di poi forse guarderemo con un po’ di rimpianto alle occasioni di investimento mancate.
CONCLUSIONI :
Il processo logico, mi porta quindi a valutare che per il prossimo futuro : mattone giù, ma soprattutto borsa su.
A questi prezzi si può accumulare pian piano un vero tesoro. Ricordo che quelli che hanno venduto a questi prezzi in realtà li hanno ceduti a chi ora li ha comprati facendo accumulazione. Io mi sono mosso comprando qualcosa qua e là la scorsa settimana e ieri, facendo media con gli acquisti fatti nei mesi precedenti. Sugli ultimi acquisti fatti sono sotto del -20-30% come se niente fosse, ma li ho presi per i motivi suesposti e me li terrò da conto in ottica di medio lungo termine. Oggi perdo più di voi in termini assoluti, ma meno in termini percentuali. (riflettiamo)
In settembre ho compiuto 18 anni di attività nel settore, sono praticamente diventato maggiorenne 🙂 ! E mai come oggi ho avuto avanti a me occasioni di acquisto come questa. Capite bene che la mia determinazione e convinzione non è frutto di una “follia”, ma di un processo logico che a dire il vero mi riesce abbastanza facile. Alle superiori avevo 10 in matematica, chimica, elettronica e scienze. Forse è proprio questa facilità di essere “logico” che mi sta salvando dalla “devastazione emotiva” che fatico a controllare ma che oggi comincia a svanire, lasciando il posto alla tranquillità di sapere che da lunedì, dopo almeno 1 giorno di assoluto riposo, mi vedrà impegnato in prima linea “sul pezzo” più disponibile che mai per aiutare tutti voi ad uscire indenni da questa difficile situazione.
In ogni caso auguro a tutti voi un sereno week end e vi saluto con sincero affetto a stima.
La frase del momento : la follia ha sempre determinato guerre e distruzione, la razionalità progresso e benessere !
Negli affari : METODO E DISCIPLINA !