La resistenza dei 1.300 di SP 500 era davvero forte. Lo diceva anche la lettura dell’open interest che poneva su tale soglia il piú alto valore di contratti giá da qualche settimana. Nella newsletter di due settimane fa parlavamo del forte e perdurante ipercomprato che, come è nella natura delle cose, è destinato a rientrare. Ieri venerdì 28 c’è stato un segnale short molto chiaro che mi fa pensare che la correzione sia ormai iniziata.
Complice anche i vari dati macro usciti sottotono sia sul fronte occupazionale che di crescita del Pil USA e probabilmente anche i disordini in Egitto.
Situazione rosea invece dal fronte utili societari con il numero di aziende che batte le attese degli analisti in forte maggioranza. Però il mercato aveva evidentemente già scontato, almeno nel breve, tali dati, quindi si è comprato sull’aspettativa e venduto sulla notizia:classico atteggiamento di speculazione di breve.
La veritá risiede però nei prezzi e nella lettura dei grafici, dove è evidente un decupling o decorrelazione tra indici USA ed Europa.
Dai grafici mostrati in basso risulta evidente come gli indici americani si siano mossi molto più in alto rispetto alla media europea, e proprio ora che gli USA si apprestano a tirare il fiato l’Europa sembra voler dare la netta impressione di rompere al rialzo la lunga congestione che ha caratterizzato l’andamento borsistico dell’ultimo anno appena trascorso.
In effetti dovremmo vedere l’Europa come due metà: la Germania con il suo bel pil e borsa in trend long e tutto il resto dei paesi come Italia, Grecia, Portogallo,Spagna, Irlanda, che invece sono rimasti indietro a causa del problema "debiti sovrani" che ha appesantito e non di poco i listini.
Nel particolare, l’Italia ha un grosso peso percentuale di banche e assicurazioni all’interno del suo indice e poichè un recupero bancario sembra ormai evidente, l’Italia riesce ad esaltare la sua performance portandosi ai vertici delle classifiche mondiali per rendimento dall’inizio del 2011.
Su questo spunto direi che un tema per tutto il 2011 potrebbe essere quello di puntare su una rivalutazione dei comparti bancari ed assicurativi. Se così fosse, l’Italia sarebbe il primo paese da prendere in considerazione per una asset allocation strategica per tale settore. Direi però di puntare anche su chi ha sofferto molto o forse troppo, come Grecia (che sta ora rimbalzando dai minimi) ma anche Spagna Irlanda e Portogallo.
Non dimentichiamo ovviamente anche la Germania.
SENTIMENT :
Il sentiment aveva lanciato segnali di allert di breve medio periodo con un doppio minimo sul grafico che segna l’estremo ottimismo.
Il sentiment degli AAII segna un parziale rientro dagli estremi, segno che i piccoli risparmiatori, stanno fuggendo con i pochi utili realizzati da dicembre ad oggi.
Anche i manager dopo un triplo massimo sono pronti a rivedere le loro aspettative.
I consulenti finanziari invece si devono forse ancora rendere conto che tali livelli di ottimismo precedono di poco uno storno sui mercati.
Dal lato tecnico aggiungo che i titoli si trovano in forte maggioranza sopra la MM200 di troppo direi !
Dal grfico dei nuovi massimi,in forte divergenza, si evidenzia che l’ultima parte del trend non è stata accompagnata da altrettanta qualità, deteriorando pertanto le possibilità di ulteriori allunghi nel breve periodo.
Il VIX ha dato un primo colpo verso l’alto uscendo dall’incudine segnalato 15 giorni fa ed ora si appresta a salire. L’importante che mediamente rimanga sotto 20 per confermare il trend del mercato.
CONCLUSIONI:
È probabile che un salutare storno di breve medio periodo sia alle porte, sull’entità del quale azzardo a pronosticare che non sarà drammatico, poichè si sa che un mercato sopra la sua MM200 e contemporaneamente VIX sotto a 20 si comporta prendendo come occasione di acquisto ogni storno.
In effetti, i dati macro in media migliorano(in particolare quello immobiliare), e lo storno potrebbe anche essere l’occasione per ribilanciare i portafogli facendo rotazione e puntare di più sull’Europa che in caso di storno USA potrebbe questa volta attutire o reggere meglio l’impatto dello storno.
Anche i paesi emergenti cominciano ad avere problemi d’inflazione e se prendessimo profitto anche quì per andare ad investire nei paesi di Frontier ( africa in testa) non credo che sbaglieremmo.
Immagino all’orizzonte un riequilibrio tra paesi emergenti e sviluppati con benefici per questi ultimi con Europa e Italia che potrebbero essere in cima a tale processo nella prossima fase di rialzo.
In ogni caso, finchè non vedo prezzi buoni lascio la MANETTA su MANOVRA INDIETRO.
Saluti
Per iscriversi alla newsletter vai a : ISCRIZIONE NEWSLETTER