Non è stato sufficiente neanche il casino fatto dal debito europeo a buttare giù le borse, segno che qualcosa sta davvero cambiando nella logica dei trend : meno obbligazioni + azioni nei portafogli.
La liquidità si muove verso porti più sicuri e l’obbligazionario comincia a non esserlo più, con tassi in rialzo e qualità del credito compromessa. Certo è che si devono fare i distingui tra un debito spazzatura (jank bond) e un debito di uno stato sovrano, foss’anche la Grecia o l’ Irlanda.
In settimana le news che hanno catalizzato l’attenzione degli investitori sono state 2 :
Il presidente Usa, Barack Obama, annuncia di aver raggiunto un accordo con i repubblicani sui tagli fiscali. Il compromesso è quello di estendere per due anni i tagli fiscali dell’era Bush, non solo per le famiglie della classe media, ma anche per gli americani più abbienti. Tutto a vantaggio del mercato immobiliare che stenta ancora a ripartire.
Irlanda: approvato tra le proteste piano di austerità tra le misure di bilancio più austere della storia moderna. Superato anche il secondo ostacolo con 82 voti a 78 nonostante l’opposizione e le critiche. I 6 miliardi di euro di tagli per il 2011 aprono la strada al piano di salvataggio Ue da 85 miliardi di euro.
Non v’è dubbio quindi che le notizie buone cominciano ad arrivare e quello che sembrava cattivo, cioè l’Europa, si riscopre come occasione di acquisto. Certamente per il mercato azionario, molto meno per quello obbligazionario.
Infatti, sebbene gli spread contro il Bund Tedesco vanno restringendosi ,
Il Bund non se la passa poi tanto bene, con un trend ribassista che appare non ancora arrivato ad un punto di arresto:
Le rese passate dell’obbligazionario, dove tutti si sono rifugiati per evitare la crisi, sembrano essere un ricordo lontano. Già da tempo si vociferava di una bolla sull’obbligazionario e come sempre il riequilibrio può a volte essere doloroso. Ma non basta. Di certo la crisi del debito sovrano in Europa ha appesantito la situazione ma il sospetto di una nuova onda inflazionistica pesa sui rendimenti che cominciano a salire :
Da ottobre, quindi qualcosa sta cambiando. E se poi ci mettiamo anche a guardare i rendimenti di fine anno degli azionari non possiamo di certo escludere, per il nuovo anno una riduzione dell’avversione al rischio con una prosecuzione di vendite sul fronte obbligazionario a vantaggio dell’azionario.
Con l’inflazione sorpresa Giappone ?
E’ noto che il Giappone non si è mai ripreso dallo scoppio della bolla speculativa immobiliare del ’90. La deflazione è stata il vero nemico giapponese e di tanto in tanto, quando si è passati dalla deflazione all’inflazione il Nikkey ha sempre risposto bene:
Ora siamo di nuovo ad un ritorno dell’inflazione … che fosse la volta buona ??
Per quanto riguarda i mercati la situazione sta volgendo al bello ! Come se già non lo fosse.
I grafici spingono verso l’alto e gli indici di grande capitalizzazione sembrano voler rompere le loro rispettive resistenze storiche, anche di Fibonacci :
Il Nasdaq è ad un tiro di schioppo dal suo massimo del 2007, quando ancora nessuno di noi aveva mai sentito prima parlare di sub-prime. Il Russel, invece ha già rotto al rialzo. Ricordo che il Russel molte volte è un anticipatore di quello che faranno gli indici con capitalizzazione maggiore :
SENTIMENT :
Il sentiment è sempre un po’ tiratino, ma è anche ovvio che sia così, ben lontano però dagli eccessi :
Il sondaggio tra i privati risparmiatori mostra che essi si spaventano non appena vedono anche una giornata di storno, e questo è buono per noi, che essendo di long sul medio- lungo termine adottiamo la tecnica di comprare ad ogni storno.
Mi ripeto : comincerò a preoccuparmi quando il modello segnerà sotto 30, non prima.
CONCLUSIONI :
A giudicare dagli scambi di questi ultimi giorni in USA sembrerebbe che gli operatori già hanno il panettone in mano. Non si vende e non si compra. Forse il rally di fine anno già c’è stato ! E’ da questa estate che gli indici salgono e se ora prendono una pausa laterale facciamo festa anche noi e ci rilassiamo.
In fondo, a meno di notizie dell’ultima ora di importanza rilevante e inattesa, grossi storni non se ne vedono all’orizzonte, anzi semmai si sale ancora un po’ …. giusto per il Natale.
Lascio la MANETTA su AVANTI MEZZA FORZA. e mi gusto il grafico successivo che mi fa pensare che forse la strada verso la vetta è appena imboccata !
Saluti
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