Lo avevamo detto da tempo : quando splende il sole è il momento di iniziare a costruire il rifugio per il prossimo acquazzone. Investire nei mercati finanziari non è come andare in vacanza, è un lavoro e come tale bisogna essere vigile in ogni momento, sempre.
Pare proprio che sia iniziato a cambiare il vento, quantomeno nei paesi occidentali.
I motivi sono da ricercarsi principalmente nell’esagerato ottimismo che ha spinto gli indici in alto con spinta inerziale, fino a quando ci si è resi conto che probabilmente tali livelli non sono giustificabili in base agli utili futuri delle aziende.
In ogni caso che gli indici fossero tirati lo si vedeva già dalla fine del 2013 con una percentuale di titoli sopra la mm200 che era inchiodata tra 90 e 100%. Situazione insostenibile a lungo raggio.
Ad ogni nuovo massimo dell’indice non corrispondevano nuovi massini del numero dei titoli. Classica divergenza ribassista.
Lo storno dell’SP500 è iniziato su una return-line con una bearish engulfing molto potente e proseguita poi con una marubozu black quasi piena, indice che le forze ribassiste sono ancora in auge e probabilmente ancora fresche nel loro agire.
Il time frame settimanale evidenzia una Shooting-Star seguita da una candela nera di conferma che fa supporre come primo obiettivo di SP500 il minimo di gennaio attorno a 1.730. Se il livello non dovesse tenere l’indice potrebbe andare a testare il massimo del 2007 appena sopra a 1.500 segnando un target di circa il -20% che poi sarebbe del tutto normale in questo contesto.
Si sgonfierebbe la quasi bolla e si potrebbe così ragionare su una nuova ripartenza del trend mensile in atto.
Per quanto riguarda la situazione EUR/USD ribadisco che noi stiamo per essere strangolati da un Euro tenuto artificiosamente troppo alto e a nulla sono servite le quasi minacce di Draghi che promette d’intervenire in caso di necessità. Ai mercati non piace essere minacciati anzi, come reazione prevedibile, stanno al gioco e vengono a vedere l’eventuale bluff di Draghi muovendosi al rialzo con l’Euro.
Come dire “ Caro Draghi, tu ci minacci ma io voglio vedere se e quando veramente interverrai … quindi ora ti faccio vedere io…..”. E noi continuiamo a pagare lo scotto di una gestione dell’ Euro a dire poco frivola, inefficace e inconcludente.
Nel frattempo l’Oro, dopo aver stornato dal primo target di 1.400$ si è appoggiato sulla trendline, che ora gli fa da supporto, segnando la fine del pullback ed imprimendo allo stesso una nuova spinta rialzista.
Nella newsletter precedente si segnalavano queste asset class che ribadisco :
Con un approccio contrarian incremento di Emerging Market, Frontier Market e Cina con P/E di soli 10. Sia azionario che obbligazionario in valuta locale puntando quindi ad una ripresa del trend in queste aree. In Africa ad una prosecuzione.
A difesa del fortino ci metterei oro e metalli preziosi, prodotti Inflation Linked e manterrei una discreta liquidità per approfittare delle proverbiali occasioni di acquisto che non tarderanno ad arrivare: (incremento sul Giappone?)
Continuo ad osservare l’Europa e l’Italia soltanto per fare trading e non per investire, in quanto i rischi geopolitici si sommano ad una economia asfittica. In pratica non costruisco case sui terreni argillosi.
Saluti