Dopo tanto tuonare alla fine piovve. Carl Icahn ha detto : A market correction is “definitely coming” ! (Una correzione di mercato sta decisamente arrivando.)
I motivi della correzione sono tra i più disparati. Si parte dalle innumerevoli divergenze grafiche e del sentiment che gridavano allerta ormai già da mesi, a finire al nulla di fatto di Draghi con la BCE.
Partendo dall’Europa si può dire che quanto preventivato sta accadendo, ossia tante parole e pochi fatti e in Italia ancora peggio : tante promesse e nessuna mantenuta. E se l’Europa non ride e l’Italia piange i brutti dati la Germania di certo ora piangerà. La politica monetaria restrittiva e germanizzata della Bce sta portando alche la Germania dritta verso la recessione, giacchè il loro PIL si regge al 70% sulle esportazioni verso gli altri paesi dell’eurozona, ma che ormai impoveriti non comprano più mercedes e bmw.
Quindi anche la Germania, unica locomotiva dell’Europa, a breve farà parte del folto gruppo di paesi deboli.
Come si fa a puntare su un’Europa messa così ? Forse solo la speranza è stata la leva che soltanto qualche mese faceva titolare i media con un bel “ Comprate Europa che è a sconto” ! .
Dal lato mio, lo sapete bene ormai, ho da molto tempo ritenuto che “lo sconto” poteva essere assai maggiore.
Con il Dax a 10.000 l’invito a shortare è stato un piacere e credo di rivederlo a quota 8.000 e forse 7.500 entro breve.
Peggio è messa l’Italia con il Mib nella palude di 21.00-22.000 ( nel 2001 era a 55.000). Correzione fino a sotto 18.000 e forse più …. Vedremo.
Sp500 forse rimbalzerà un po’ ma il 1° target lo individuo a 1.850 entro breve, ma non dimentichiamoci che i veri supporti sono molto più in basso sui vecchi massimi a 1.550, e non ci sarebbe nulla di strano a vedere l’indice lì entro fine anno.
Il Dollaro conto Euro sta facendo la parte del leone con calo dell’ Euro di circa 8% senza neanche una pausa, che forse arriverà ma il 1° vero target lo individuo sulla trend line di lungo raggio a 1.23 circa.
Il Dollaro contro le altre valute è in forte run-up.
Sicuramente il dollaro forte non aiuta le aziende USA che dovranno inevitabilmente rivedere al ribasso le stime sugli utili e il mercato già si è accorto di questo, ma si dice anche che il dollaro forte non aiuta le materie prime che però vivono sotto pressione ormai da anni, segno che la ripresa in atto non è poi così affidabile e solida come ci hanno voluto far credere.
Quindi con il dollaro forte non si dovrebbe comprare oro e materie prime, ma a guardare bene i grafici comprerei e/o incrementerei le posizioni proprio ora che marcanotripli minimi come l’Oro e settore minerario, nonché l’argento, il quale dopo il sell-off recente mostra di esser entrato nella vecchia congestione che ora funge da valido supporto in divergenza storica positiva. Zona ormai a basso rischio.
CONCLUSIONI :
Con la convinzione che nessuna correlazione è eterna spingerei in primis su Materie Prime, Oro e metalli preziosi.
Per l’azionario in generale le uniche aree di valore che vedo sono i Paesi emergenti e Africa e mi terrei alla larga ancora per un po’ dall’Europa e dagli USA …. Aspettiamo prezzi migliori in arrivo.
Per l’obbligazionario ribadisco l’alleggerimento forte della zona Euro e un incremento di pari entità sulle Obb Paesi emergenti e in valuta locale con l’aggiunta di Inflation Linked.
In pratica confermo e RI-sottoscrivo quanto detto a Gennaio scorso …. Quando scrivevo anche che tutto quello che i mercati azionari occidentali davano da gennaio in poi, se lo sarebbero rimangiato molto presto : con la chiusura di Venerdì il Dow Jones, dopo esser salito di quasi 5% da gennaio è tornato ora negativo.
Saluti e Stay tuned.