Quello che è accaduto ai mercati da agosto in poi è paragonabile all’effetto del caffè Lavazza : più lo mandi giù e più ti tira su !
La verità è che da luglio ad oggi quasi nulla è cambiato nei fondamentali eppure abbiamo assistito ad un vero e proprio crollo in agosto e parte di settembre, per poi vedere strepitosi recuperi in tutte le asset class nel mese di ottobre.
Come spiegato nelle mie precedenti, ormai i mercati si muovono in un range di instabilità emotiva, colpiti da eccessiva paura, come il rallentamento cinese, che chissà quali catastrofi avrebbe portato fino ad arrivare al futuro crollo del settore auto europeo per lo scandalo della VW, con conseguente crollo delle materie prime. Basti pensare che l’altro giorno è stato diffuso il dato sul PIL cinese pari a +6,9%, quindi in rallentamento rispetto al precedente, ma siamo parlando pur sempre di un tasso di crescita che per noi occidentali è utopia allo stato puro. Loro, come paesi emergenti hanno margini di crescita indubbiamente superiori ai nostri e un loro rallentamento, da questi livelli, potrà soltanto esser visto come occasione per incrementare.
Nel marasma più totale ci sono venuti in soccorso alcuni indicatori tecnici che tra fine agosto ed inizio settembre segnalavano un eccessivo pessimismo e la storia insegna che in tali circostanze, pescando nel torbido, si possono trovare opportunità spesso rare.
Stavolta è stato il caso delle sicav sulle materie prime e metalli preziosi che dai minimi ad oggi hanno performato oltre il +20%. Buoni anche i recuperi su tutte le altre asset class azionarie ed obbligazionarie.
Oggi la situazione appare così :
Ma ora quali sviluppi ci saranno ?
Di certo aiutano sul fronte europeo le parole di Draghi resosi disponibile ad incrementare il QE. Questo porterà ulteriori pressioni sul cambio EUR/USD che dopo il recente rally ha visto violare la trend line a vantaggio del dollaro di 1,10. Ora la parità non sembra più essere una chimera.
L’oro, dopo esser stato protagonista di una falsa rottura al ribasso si è portato velocemente al ridosso della resistenza dinamica passante per 1.200 circa, che se superata vede proiettare il suo obiettivo nella fascia 1300-1400 con conseguente apprezzamento dei titoli legati all’estrazione dei metalli preziosi che a tutt’oggi esprimono valori borsistici molto interessanti.
L’indice delle materie prime espresso in dollari è molto vicino ai minimi del 1999 e 2001 e qui bisognerà vedere e fare attenzione alla correlazione inversa con il dollaro che storicamente vede un deprezzamento delle materie prime in concomitanza con un apprezzamento del dollaro. Certo che però questi minimi fanno gola e già i titoli ad esso correlati, dopo 4 anni di continui ribassi, hanno messo a segno un gran bel rimbalzo. Le correlazioni spesso si sfasano nel tempo.
Un altro elemento da prendere in seria considerazione è la grande emotività che regna sui mercati e in assenza di miglioramenti del quadro macro scaricherei ancora gli USA sulla forza, incrementerei l’Europa sulla debolezza e accumulerei su materie prime e paesi emergenti, anche in valuta locale.
Saluti