Il mercato sta mostrando le sue 2 facce : la crescita senza sosta degli USA e la sottovalutazione esagerata degli emergenti.
Ma andiamo con ordine. Si è concluso il primo quarter degli utili delle aziende USA e come da molti mesi a questa parte la maggioranza ha battuto le stime. Ma per quanto potrà durare ?
Ricordo che questi ultimi anni sono stati eccezionali da un punto di vista macro. Le aziende hanno beneficiato di utili importanti, anche a seguito di operazioni di buyback, favoriti dai tassi zero e dal piano di stimoli della FED, che però stanno esaurendosi. Un’altra componente non meno importante è stata che le società hanno licenziato durante la crisi del 2009 e hanno potuto riassumere a costi più basso in un mercato ricco di disoccupati. Insomma, gli utili generati sono stati possibili dalla situazione contingente eccezionale, ma da qui in poi sarà difficile ritrovare una concomitanza così alta di fattori positivi.
Intanto la borsa USA ha già scontato anche oltre misura gli utili futuri delle aziende USA. Un ritorno alla media sarebbe nella natura delle cose. Cosa succede quando il mercato si renderà conto che la crescita degli utili non sarà più con il ritmo degli ultimi 5 anni ?
Il sentiment sembra sconfinare nell’ottimismo e quando fuori c’è il sereno io mi preoccupo.
Il grafico della correlazione frattale tra il 1929 e il 2014 fa venire un brivido freddo sulla schiena, ma senza voler esagerare, mi limito a far notare che probabilmente, visti anche i dati macro, c’è una grandissima possibilità che tutta la crescita che farà, o che potrebbe fare, SP500 da qui in poi verrà rimangiata in pochi giorni di correzione per un ritorno alle medie con valutazioni più plausibili.
La lettura tecnica dei cot indica che l’ultima parte del rialzo è stata partecipata soltanto dai piccoli investitori, quelli grandi stanno chiudendo progressivamente le loro posizioni.
Commercial Traders : – 57.346
Large Traders : + 19.656
Small Traders : + 37.690
Dati forniti da Intermarket&MoreAgli eccessi verso l’alto delle borse americane, si contrappongono le molte borse dei paesi emergenti che scontano, probabilmente in maniera eccessiva, il rallentamento economico, rischi geopolitici e non di meno la caduta verticale di molte divise emergenti.
A conferma del pessimismo si noti come i gestori siano molto sottoesposti sulla media storica, offrendo un segnale buy per i contrarian di medio lungo periodo.
Invece i dati macro non sono poi così brutti, anzi tutt’altro. Inoltre le riforme messe in atto dalla Cina non tarderanno a mostrare i loro effetti.
Insomma, vedo con favore e come opportunità i paesi emergenti sia Obbligazionari che Azionari che, a mio avviso, trattano a forte sconto e sono, assieme alle materie prime e metalli preziosi, una delle poche aree di valore nel 2014.
Sull’Europa, come sapete sono fuori e ci rimango, poiché non mi piacciono i dati macro, che continuono a peggiorare, e le tensioni geo-politiche da qui a maggio per le elezioni europee potrebbe aumentare. Di certo, grafico storico alla mano, ho sbagliato a non prendere in esame l’investimento europeo dalla scorsa estate ad oggi, ma il mio metodo non contempla paesi in crescita effimera dai piedi d’argilla.
Per chi lo volesse sul FORUM si possono trovare alcune indicazioni sulle SICAV-ETF atte allo scopo delle tematiche trattate in questa newsletter.
Saluti.