Le feste pasquali coincidono con un momento di pausa dei mercati finanziari.
Dopo i minimi toccati ad inizio febbraio, dove tutti si stracciavano le vesti per il brusco rallentamento cinese, il petrolio visto a 10$ e le materie prime che crollavano assieme alle valute dei mercati emergenti, si è assistito ad un eguale e sorprendente recupero di tutte le asset class, in primis Gold&Precius con un rialzo del 40% da inizio anno, seguito dai mining con rialzi del 23%. A seguire tutti gli altri indici e valute.
Quindi, la solita speculazione, che a gennaio ha falcidiato le quotazioni e sorpreso i meno accorti. Dopo gli inizi di febbraio si è assistito ad un recupero continuo e per certi versi formidabile. Complice le dichiarazioni di Draghi che ha allentato ancora sui tassi, il più modesto (rispetto alle previsioni catastrofiche di gennaio) rallentamento cinese, ma cosa più importante di tutti, la FED e i dati USA sono stati migliori del previsto, allontanando lo spettro della recessione, per altro statisticamente molto remota. La FED nel particolare ha ammorbidito la frequenza del rialzo dei tassi da 4 a 2 per il 2016.
Insomma il primo trimestre si avvia alla chiusura contrassegnato da tanta volatilità. SP500 è allo stesso livello del 1° gennaio, come pure il cambio EUR/USD, l’Europa invece è ancora sotto del 10% e questo è uno dei motivi per il quale viene preferita. Ne ha beneficiato l’Oro che è salito in maniera prepotente assieme alle altre materie prime come rame, argento e metalli in genere. Anche il petrolio non ha scherzato : ad inizio anno era a 37$ ed ora attorno a 40$ dopo aver visitato anche 25$.
Ed ora che si fa ?
Analizzando i grafici sotto riportati si nota come tutti gli indici abbiano reagito ai minimi di febbraio con un forte scatto rialzista ma ora sono a contatto con le resistenze di vecchi minimi, medie mobili e quant’altro ostacola il cammino a breve. Le medie mobili si stanno girando long o già lo hanno fatto, ma una pausa è necessaria per scaricare gli eccessi di ipercomprato di breve periodo.
Vedo pochi spazi di crescita per gli USA ma molto di più per l’Europa. Il cambio è laterale e credo rimanga così per un bel po’. Mentre mi piace ancor di più il settore materie prime, oro e preziosi, che fatto salva la pausa sulle rispettive resistenze, dovrebbero a breve riprendere il vigoroso trend iniziato a metà gennaio.
Anche il petrolio lo vedo bene con target di 50-60$ per fine anno.
Il recupero delle materie prime, che come detto nelle mie precedenti potrebbero essere le protagoniste di questo 2016 turbolento, favorirà inevitabilmente i paesi produttori ed emergenti, incluse le loro rispettive valute date per morte a fine gennaio ed invece resuscitate con rialzi a doppia cifra.
Posto i grafici in basso ed auguro una felice Pasqua a tutti voi e famiglia.
Saluti
